La disabilità non è un “non saper fare”, non è un ostacolo; la disabilità è bellezza, unicità!
La maggior parte delle volte il diverso non viene accettato. Mi chiedo il perché! Forse perché non rispetta i canoni della bellezza e della normalità? Un bambino sordomuto, cieco, down, lento o con delle malformazioni non è forse un bambino anche lui? Eh già, non è normale, non è bello!
Sapete, io mi ritengo molto fortuna, non perché sono “normale” semplicemente perché ho una sorellina speciale e vedere ogni mattina il suo sorriso, poter accarezzare le sue guance rosee e tenere nelle mie le sue manine lisce mi riempie di gioia. Per me tutto questo è semplicemente meraviglioso!
La mia piccola sorellina è la cosa più bella che mi sia potuta capitare. Si chiama Miriam, ma noi la chiamiamo Mimmi; ha 10 anni ed è affetta dalla sindrome di Down.
Adora gli abbracci, infatti è la più affettuosa di tutta la famiglia e ama gli animali così tanto che sa ripetere tutti i loro versi e conosce a memoria tutti i loro nomi in inglese: ha un’intelligenza pazzesca!
La cosa che più mi stupisce di Mimmi è il bene illimitato che riesce a provare verso chiunque si occupi di lei, parenti, amici, familiari. Un bene unico che ho riscontrato anche nei suoi “amici speciali”. Sono così loro: affettuosi e una volta che si fidano non smettono più di volerti bene.
I loro abbracci sono i migliori perché sono sinceri, veri, sentiti e quando te ne danno vuol dire che si fidano ciecamente di te. Sono fatti cosi, loro… Lo dimostrano il BENE!
Spesso mentre la guardo mi chiedo: – Cos’è che rende bello il mondo? –La diversità! – mi rispondo. Già! Le nostre diversità. Ognuno ha un qualcosa di diverso e speciale, qualcosa che lo rende unico e speciale!
Non siamo tutti uguali; forse se così fosse il mondo sarebbe noioso. Siamo diversi, ma possiamo conoscerci, aprirci all’altro, andarci incontro e quindi “incontrarci” e scoprire cose sempre nuove, accrescerci, migliorarci. E allora forse scopriremo che siamo sì diversi ma …uguali!
Loro, gli altri, i diversi, hanno semplicemente bisogno di sentirsi accettati, in un certo senso anche noi.
Hanno bisogno di sentirsi amati, anche noi.
Hanno bisogno di gioia, dolcezza, comprensione, anche noi.
Hanno un cuore che batte e un sangue rosso vivo che scorre nelle vene proprio come noi!
Come disse Anna Frank “Viviamo tutti con l’obbiettivo di essere felici: le persone sono diverse eppure così inspiegabilmente e tremendamente uguali”.
A.D’A.
Classe 3A
Scuola Secondaria di Primo Grado
I.C. “Bernacchia”
Termoli
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