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Parlando di e con i migranti a scuola.

All’interno del percorso di Cittadinanza e Costituzione delle classi seconde della Scuola Secondaria di primo grado Oddo Bernacchia, gli alunni della classe 2 A hanno incontrato la dott.ssa Sara Gentile, il giovane Mustapha di origini ghanesi e la signora Lince, una volontaria dell’associazione City Angels. I graditi ospiti hanno condiviso le loro esperienze di assistente sociale, ospite e volontaria all’interno del centro di accoglienza per migranti di Campomarino, attivo fino al 2020, anno in cui è stato chiuso a causa del calo degli arrivi dei migranti.

La dott.ssa Gentile ha ripercorso le principali tappe di vita del centro esternando i propri ricordi e raccontando le esperienze di alcuni ospiti. Guardando scorrere sulla LIM le foto che avevano raccolto per noi, ci sembrava di sfogliare un album di famiglia: volti felici, abbracci, feste di battesimo di bimbi nati nel centro, balli, partite di calcio…

Mustapha, originario del Ghana, arrivato in Italia cinque anni fa quando aveva appena 17 anni, ha subito conquistato tutti: occhi luminosissimi, modi gentili e un sorriso che traboccava dalla mascherina. Si è dimostrato disponibile a rispondere alle domande dei ragazzi, ma spesso le lacrime prendevano il sopravvento sulle parole, soprattutto quando parlava della sua triste permanenza in Libia o nominava la mamma lontana. E poi la rischiosa traversata, finalmente l’arrivo in Italia e l’accoglienza a Campomarino.

La signora Lince ci ha riportato la sua esperienza di volontaria e di attivista della Onlus City Angels, associazione di “angeli della strada” nata nel 1994 a Milano con lo scopo di assistere gli emarginati e tutelare i cittadini vittime della delinquenza: a Campomarino hanno svolto un importantissimo servizio di assistenza e aiuto ai numerosissimi neo arrivati in Italia.

Con questo incontro i ragazzi hanno avuto l’occasione di uscire dalle monadi a cui li costringe la particolare condizione epidemiologica che stiamo vivendo, conoscendo persone nuove e diverse; inoltre, dopo aver ascoltato attentamente racconti di relazioni autentiche e sincere, possono superare più facilmente gli stereotipi con cui si sente parlare di immigrazione.

L’incontro è terminato con uno scrosciante applauso di ringraziamento e un caloroso saluto di arrivederci.