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Comete, che poesia!

Pochi giorni fa (il 2 Febbraio 2023), abbiamo osservato in cielo la meravigliosa Cometa dei Neanderthal
che passò l’ultima volta 50mila anni fa, durante un’ Età della Preistoria. Dalla Cometa dei Neanderthal
alla Cometa di Halley il passo indietro nella memoria è breve.
Halley, una delle comete periodiche più famose e brillanti, ha sempre esercitato un forte fascino sulle
masse. Alcuni credono che fosse la stella cometa di cui si parla nella mitologia cristiana, guida per i re
Magi. Infatti,  nell’Adorazione dei Magi, un affresco all’interno della Cappella degli Scrovegni di Padova,
Giotto raffigura, per la prima volta, l'astro di cui parla il Vangelo di San Matteo. Nel 1301, l'artista
fiorentino fu testimone dello spettacolare passaggio della cometa di Halley che passa ogni 75 anni.
L’ultimo passaggio c’è stato nel 1986, il prossimo ci sarà nel 2061. Nel gennaio del 1910, Giovanni
Pascoli pubblicò l’Ode “Alla cometa di Halley”, il cui incipit recita così: “O tu stella randagia, astro
disperso, /che forse cerchi, nel tuo folle andare, /la porta onde fuggir dall’universo!” La cometa di Halley,
evento celeste di eccezionale bellezza e rarità, possiede da sempre la capacità di incuriosire quelli che
amano stare a testa in sù. Anche in musica è stata celebrata.“E la Cometa di Halley ferì il velo
nero/Che immaginiamo nasconda la felicità” sono le parole della strofa di una canzone di Irene
Grandi che parla della fine di un amore bello e raro. Che bella emozione scoprire una storia affascinante
e “illuminante” come questa!
(I piccoli divulgatori scientifici dell’Istituto Comprensivo “Bernacchia”)